martedì 15 gennaio 2013

La meditazione di OSHO

La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell'estasi, lo stato di ebbrezza divina.  E' una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata. La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L'osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore.
E il miracolo dell'osservare, è meditazione. Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente - se n'è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte - per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.
Grazie all'osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all'erta, senza che esista in te un singolo pensiero... ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.
Questo è il momento in cui l'energia si volge all'interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l'energia si volge all'interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.
(OSHO)


1 commento:

  1. Leggendo Osho sembrerebbe... facile ma non lo è purtroppo! A volte si riesce comunque a intuire e a percepire che in ogni caso, con il lento esercizio di osservazione interna e distaccata si può riuscire ad allontanarsi un po' da certe ansie magari controllandole in modo appunto più distaccato, come fossero nuvole che vanno e vengono con i mille pensieri della nostra testa. Da dove vengono e dove vanno e... che c'è tra gli spazi tra l'uno e l'altro?

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