E il miracolo dell'osservare, è meditazione. Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente - se n'è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte - per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa. Grazie all'osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all'erta, senza che esista in te un singolo pensiero... ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.
Questo è il momento in cui l'energia si volge all'interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l'energia si volge all'interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.
(OSHO)
Leggendo Osho sembrerebbe... facile ma non lo è purtroppo! A volte si riesce comunque a intuire e a percepire che in ogni caso, con il lento esercizio di osservazione interna e distaccata si può riuscire ad allontanarsi un po' da certe ansie magari controllandole in modo appunto più distaccato, come fossero nuvole che vanno e vengono con i mille pensieri della nostra testa. Da dove vengono e dove vanno e... che c'è tra gli spazi tra l'uno e l'altro?
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