giovedì 28 febbraio 2013

Lampione notturno


Il bianco della pagina opprimente vuoto, ma vuoto da una miriade di cose infinite... di innumerevoli colori e sfumature che si intonano, che ne derivano e ritornano al bianco...
Entrarci dentro con qualche colore e vedere da lontano l’effetto che fa... tutto sembra subito sfumare e fondersi nella luce del bianco accecante.
Nello spazio di qualche istante tutto sembra svanire per sempre, ma subito ritorna a formare sfumature magiche...
si potrebbe trattare di immagini che cercano lentamente la giusta saturazione...
Un lampione notturno che illumina un cortile da casbah, fa qui quello che fanno tanti altri lampioni lontani... che lasciano al vagare dello sguardo assonnato puntini piccoli e grandi da firmamento, mentre intorno tra uno e l’altro vince la notte che avvolge tutto  il resto come un mantello pesante. Tra suoni ovattati e sospiri leggeri passa lentamente la notte lunga e tortuosa.
La voglia di scrivere e raccontare ti prende all’improvviso e ti porta lontano con se. Non si riesce a dire o meglio a scrivere tutto ciò che passa che già tutto vola via, più inconsistente e leggero dell’aria, come in un battere d’ali di un volo d’uccello, che in un istante vola via, lasciandoti solo l’impressione del suo ultimo volo poco lontano da te. Di tante cose che si sono succedute, importanti o solo sfioranti, a volte ne resta solo la sensazione e magari l’odore che sfuma, mentre la sigaretta volge velocemente alla fine e attende solo il momento in cui ne accenderai un’altra fino a lasciare nel fumo azzurrino la sensazione dell’ultimo pensiero... 
poi più nulla.. solo fumo azzurro sulla lingua e nel cervello e cercare di continuare verso il sonno che scivolerà in me lentamente, sotto un'immagine di luna piena che so lassù alta, al di sopra di tutto.

martedì 15 gennaio 2013

La meditazione di OSHO

La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell'estasi, lo stato di ebbrezza divina.  E' una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata. La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L'osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore.
E il miracolo dell'osservare, è meditazione. Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente - se n'è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte - per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.
Grazie all'osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all'erta, senza che esista in te un singolo pensiero... ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.
Questo è il momento in cui l'energia si volge all'interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l'energia si volge all'interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione.
(OSHO)


venerdì 11 gennaio 2013

Ma sti.. extraterrestri... esisteranno davvero?


Ho passato negli anni tante primavere ed estati a scrutare il cielo dal mio balcone (con un'ampia, invidiabile e libera vista) nella speranza di vedere passare prima o poi una qualsiasi parvenza di.. UFO e.. con un vago pensiero: "se davvero esistono dei viaggiatori extraterrestri, perché non dovrebbero passare anche da qui?" 
Ogni strano bagliore mi faceva sobbalzare. Eccolo, forse si degnano di passare anche da qui!! In fin dei conti anche questo è un gran pezzo di cielo, e che bel cielo!
Invece manco per niente, mai assolutamente niente! Solo aerei che visti da una determinata prospettiva emettevano una luce particolare che traeva in inganno, o al massimo nel periodo giusto, una o due vaghissime stelle cadenti. 
Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che il fatto che non siano passati sopra il mio balcone non prova necessariamente la loro inesistenza. Certo dopo aver visto svariati documentari, incluso quelli con testimonianze di personaggi che lavoravano nell'aeronautica, come anche quella militare americana e messicana, la prova della loro esistenza si potrebbe dare quasi per certa. Ma un dubbio sotterraneo rimane: "se hanno fatto un casino mediatico, fuori di ogni logica, per un calendario… (21 dicembre 2012) fino a che punto mi posso fidare del sentito dire? Voi che ne pensate? Bah..., per ora continuo a scrutare speranzosa il cielo. Non si sa mai...

Margherita 

(nella foto: un omaggio alla Notte Stellata di Van Gogh, dipinto da Dario Somigli)

sabato 5 gennaio 2013

Lentamente muore.....

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno.

Lentamentemuore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi ricordandoci sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.(Martha Medeiros e Pablo Neruda)

(da un post-facebook dell'amico Gabriele Longo)